Dal 1875 La nostra Storia

IL PASSATO

Verso il 1875 Mariano Coppedè (n. Firenze 1839 – 1920) aprì un proprio laboratorio d’intaglio e di mobili d’arte sotto i loggiati, allora chiusi, alla sinistra della chiesa di S. Croce. Successivamente, nel 1885, il laboratorio venne trasferito in locali più ampi, sul lungarno Guicciardini, ed assunse la denominazione di “Casa artistica” la cui missione era “lo studio di tutte le arti dove era curata ogni manifestazione del bello”.

Dopo il 1890, grazie al prezioso contributo dei figli, in particolare di Gino (n. Firenze 1866 – + Roma 1927 ) ed Adolfo (n. Firenze 1871 – +Parugiano 1951), si assistette ad una progressiva evoluzione del linguaggio della Casa artistica: il punto di riferimento fu più precisamente l’opulénza ornamentale e la pregnanza simbolica della stagione manierista fiorentina. Motivi zoomorfi ed antropomorfi, ghirlande di fiori, stemmi, borchie e festoni, fusi in un unicum monumentale, caratterizzarono i manufatti della Casa artistica. Tale linguaggio decorativo, trovando in seguito più ampio sviluppo nell’operare architettonico di Gino e Adolfò, fu la premessa a quello che si connoterà come “Stile Coppedè”.

Meritano una menzione gli arredi realizzati per i Morgan di Londra, per i Rothschild di Parigi, per casa Savoia, per il marchese de la Motilla di Siviglia. In ambito locale la Casa artistica eseguì alcuni mobili per la residenza reale di palazzo Pitti, alcuni modelli per fusioni in metallo per la fonderia dei Pignone, nonché singoli mobili od interi ambienti per la più varia clientela. Anche l’attività architettonica di Gino fu poi occasione di lavori importanti: vanno menzionati, tra gli altri, l’arredo di alcune sale del castello MacKenzie (1897-1906) e del castello Bruzzo (1912) a Genova, del castello Rolandi-Ricci (1909-10) a Lido di Camaiore presso Viareggio, della villa Biancardi (circa 1907) a Codogno (Milano). Ancora più legata al laboratorio paterno fu l’attività di Adolfo, spesso impegnato in progetti di prestigiosi interni.

Intorno al 1910 il laboratorio, che annoverava collaboratori numerosi fino a formare una sorta di scuola, venne trasferito sul viale Carlo Alberto, anche in previsione della progettazione ed esecuzione di arredi navali per il Lloyd Sabaudo. Dopo alcune sale per il piroscafo “Principe di Udine”, fu iniziata nel 1914 la progettazione degli interni di prima classe del “Conte Rosso”. Questo lavoro, a cui parteciparono tutti e quattro i Coppedè, venne portato a termine nel 1920.

L’eredità paterna venne raccolta e proseguita dai figli Gino e Adolfo.

Il primogenito Gino, nel 1919, fu impegnato nella progettazione di diversi edifici a Roma, che costituiranno il complesso conosciuto come Quartiere Coppedè.

Frutto del ricco talento artistico di Gino furono, tra le tante, le realizzazioni di: Castello Mackenzie e Grand Hotel Miramare (Genova); Palazzo Galli (Napoli); Palazzo Costarelli e Palazzo Tremi-Del Gallo (Messina); Villa Barsanti (Pietrasanta – LU) e Castello di Lupinari (Bucine – AR).

Il terzo figlio di Mariano, Adolfo, mise a frutto la sua arte nella progettazione di Castello Pagani-Nefetti ai piedi della collina di Bellosguardo, del villino SequiBopp (Firenze) e di Palazzo Cova (Milano), nonché nella ristrutturazione del palazzo Dudley o Navone in via Tornabuoni (Firenze).
Per l’intervento ai saloni della Borsa genovese venne altresì nominato commendatore.
Ma l’eclettica esuberanza progettuale di Adolfo trovò spazio, dai primi anni Venti, soprattutto nell’arredo navale. Per il Lloyd Sabaudo progettò arredi per il “Conte Verde” (1923), per il “Conte Umberto Biancamano” (1924-25), per il “Conte Grande” (1926-27); per il “Satumia” (1926) della Società Cosulich di Trieste. Dopo la morte di Gino proseguì, da solo, questa attività con il “Vulcania” (Soc. Cosulich, 1928) e anni dopo, nel 1932, con la riproposta quasi “archeologica” dei salone “Colonna” nel piroscafo “Conte di Savoia” (Società Italia).

IL PRESENTE

Raccogliendo il testimone dal bisnonno paterno Adolfo, Alessandro Loni Coppedè, nel 2006 ha aperto lo studio di Archittetura e Design, facendo proprio non solo il nome della prestigiosa “Casa artistica” ma anche le sue linee programmatiche di ricerca e studio del bello coniugando passato e presente.

Alessandro Loni Coppedè nasce a Firenze il 24 agosto 1966, portando a termine gli studi universitari presso la Facoltà di Architettura di Firenze e maturando una preziosa e formativa esperienza nello studio di architettura di Michele Bonan sul finire degli anni novanta.

Seguendo la passione trasmessagli dal padre Luigi per la vela, ha approfondito i temi legati alla progettazione nautica, elaborando sin dagli studi universitari una tesi in tale ambito, e, successivamente, collaborando, nei primi anni 2000, con The Nautor Group S.r.l.. In questi anni ha maturato esperienze lavorative presso i cantieri navali finlandesi di Oy Nautor Ab e quelli inglesi di Camper&Nicholsons.

Negli anni più recenti ha concentrato la propria attenzione su interventi di ristrutturazione e recupero di strutture ricettive a Firenze e nella splendida cornice della campagna toscana, studiando e seguendo detti lavori sin nei minimi dettagli stilistici, con la progettazione anche degli arredi, delle luci e dei complementi.

Il nuovo “Stile Coppedè” si caratterizza per atmosfere calde e raffinate, con particolare attenzione al dettaglio sempre originale e unico ma al tempo stesso rispettoso dell’insieme e della comoda fruizione. Il passato non si abbandona ma diviene seme per la creazione di un nuovo classico, espressione di una linea di pensiero architettonica moderna.